La struttura conta 70 posti letto destinati a turisti e persone in emergenza abitativa ed è la prima esperienza di housing sociale temporaneo del Veneto.
All’inizio degli anni 90, la Cooperativa Nuovo Villaggio già operava sul territorio padovano con l’obiettivo di dare una risposta al disagio abitativo dei migranti presenti in città.
Nel corso di questa esperienza, diventa sempre più chiaro che la casa intesa come strumento, non è sufficiente a garantire il benessere delle persone.
La cooperativa decide, quindi, di allargare il suo spettro di azione anche ad altre dimensioni che possano fornire gli strumenti per un vivere dignitoso.
Inizia la ricerca di uno spazio che renda possibile l’incontro tra culture diverse allo scopo di favorirne la contaminazione reciproca.
Nasce così il primo embrione del QUIPADOVA
L’ex scuola missionaria di Via del Commissario, mette a disposizione un garage inutilizzato che diventerà una sala ricreativa e centro interculturale aperto agli inquilini degli appartamenti gestiti dalla cooperativa. Nel frattempo Padova, come altre città italiane, diviene meta di grandi flussi migratori.
In questo contesto, il settore abitativo riflette la diffidenza della cittadinanza locale nei confronti dei migranti, i quali riscontrano parecchie difficoltà nell’affittare una casa.
La Cooperativa Nuovo Villaggio, grazie al suo impegno nel settore delle migrazioni, viene contattata dalle istituzioni per ricercare soluzioni a questo problema. Prende forma così l’idea di un albergo popolare nel quale accogliere in egual misura persone in disagio abitativo e turisti.
L’albergo andrà ad occupare lo spazio dei dormitori della casa missionaria di via del commissario, un tempo destinati al seminario, ridonando valore ai vuoti che diventano veicoli per la creazione di nuove opportunità, sinergie e relazioni.
Mantenendo la convinzione che la casa sia solo uno degli aspetti che permettono l’empowerment dell’individuo, Nuovo Villaggio crea una nuova cooperativa atta ad occuparsi del settore lavorativo: Città So.La.Re. Una volta terminato l’esperimento del centro interculturale di via del commissario, lo spazio preso in gestione viene allargato e destinato a sede della neonata Città So.La.Re che inizierà ad occuparsi di inserimento lavorativo con servizi ambientali.
A questo punto, con Città So.La.Re impegnata nei servizi per il lavoro, Nuovo Villaggio può concentrarsi interamente nella gestione delle strutture abitative e dell’albergo popolare. Grazie alla costituzione del consorzio Villaggio Solidale (formato da Nuovo Villaggio, Cooperativa Città So.La.Re, Cooperativa Solidarietà e Cooperativa Alisei), che riunisce le competenze di più soggetti sui temi delle migrazioni e della gestione di grandi strutture ricettive, si arriva nel 2003 all’apertura ufficiale di Casa a Colori Padova.
Nel 2001, Nuovo Villaggio, Camera di Commercio, Acli, Banca Etica e Diocesi di Padova, danno vita a FONDAZIONE LA CASA onlus, allo scopo di trasformare le esperienze e i servizi di accoglienza in housing sociale innovativo e collaborativo fra pubblico e privato. Anche le istituzioni iniziano a riconoscere l’importanza dell’housing sociale e la necessità di un terzo settore abitativo che si inserisca tra pubblico e privato, approvando il DL 112/2008. Tale decreto ha previsto, all’articolo 11, la realizzazione di un piano nazionale di edilizia abitativa, con l’obiettivo di “superare in maniera organica e strutturale il disagio sociale e il degrado urbano derivante dai fenomeni di alta tensione abitativa”. Attraverso il piano si punta, infatti, ad aumentare il patrimonio immobiliare ad uso abitativo attraverso l’offerta di nuovi alloggi di edilizia residenziale e il recupero di quelli esistenti.
Nel 2013 Città So.La.Re compra l’intero immobile che ospitava la scuola missionaria e, insieme a Fondazione La Casa onlus, inizia a porre le basi per la sua riqualificazione e la valorizzazione dell’area esterna. Questo intervento, realizzato a partire dal 2016 grazie ad un fondo immobiliare di Veneto Casa, viene chiamato QUIPADOVA. Il progetto comprende la ristrutturazione e l’ampliamento di Casa a Colori, la chiusura e trasferimento dell’impianto di raccolta e gestione rifiuti da via del commissario a Via Po e lo sviluppo del progetto di Housing Sociale QUIABITO.